3 ottobre 2020

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  • Cosa sappiamo delle prove della virologa cinese, Li-Meng Yan, sul virus fabbricato in laboratorio

A settembre Li-Meng Yan, virologa cinese, intervistata da Fox News, ha raccontato senza dubbi o esitazioni che il virus SARS-CoV-2, responsabile della pandemia in corso, è stato creato in laboratorio, come ha cercato poi di dimostrare in un articolo pubblicato su una piattaforma open access. Dall'isolamento del SARS-CoV-2 i tentativi di sostenere che il virus provenisse dal laboratorio di massima sicurezza di Wuhan (WIV) sono stati tanti. Ma erano affermazioni non supportate da evidenze o ricostruzioni pseudo-scientifiche inattendibili, secondo cui era stato disperso per negligenza un virus isolato in natura e studiato al WIV, o che al WIV stavano modificando per motivi sperimentali. Se così fosse stato, quei virus avrebbero riportato nella loro sequenza una precisa impronta molecolare e qualche traccia delle manipolazioni, che SARS-CoV-2 invece non ha. Nell'articolo, Li-Meng Yan costruisce una narrazione molto articolata, cerca di dimostrare con dovizia di dettagli, che chi non ha competenze in biologia molecolare fatica a seguire, come SARS-CoV-2 sia stato (o potrebbe essere stato) creato in laboratorio, per collocare alla fine la pistola fumante nelle mani di Shi ZhengLi, ricercatrice del laboratorio WIV. Ma, a un'analisi attenta, l'articolo risulta pieno di lacune e con chiari intenti politici.

 

  • 10 domande e risposte sul Mes e il Pandemic crisis support

Dopo le elezioni regionali e il referendum del 20 e 21 settembre, all’interno del dibattito politico italiano è tornata d’attualità una questione spinosa per il governo Conte II: la possibilità da parte del nostro paese di chiedere aiuto al Meccanismo europeo di stabilità (Mes) per far fronte all’emergenza coronavirus. Il 22 settembre, in una conferenza stampa post-elezioni, il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti ha ribadito la necessità di rinforzare il nostro sistema sanitario con i soldi del Mes, mentre il 24 settembre, in un’intervista con La Stampa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è detto invece «agnostico» sul punto, non sbilanciandosi né a favore né contro il Mes. Il Movimento 5 Stelle è invece storicamente contrario al sostegno del Meccanismo europeo di stabilità, mentre diversi esponenti di partiti di maggioranza – come Italia Viva e Liberi e Uguali – si sono detti favorevoli. L’opposizione, a parte Forza Italia, è invece compatta nel ritenere inutile e potenzialmente dannoso il Mes. Ma quali sono le ragioni dei pro e dei contro all’interno di questo dibattito? Conviene chiedere aiuto al Mes, oppure no? Abbiamo risposto alle 10 domande principali sulla questione, per avere un quadro il più possibile chiaro su qual è la posta in gioco.

 

  • Tutte le tasse del Presidente: identikit di uno scoop giornalistico

“È una delle più importanti storie degli ultimi 5 anni, non solo di quest’anno”. Così Brian Stelter della CNN ha commentato lo scoop pubblicato lunedì 28 settembre dal New York Times sulle dichiarazione dei redditi del presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, delle società di proprietà della Trump Organization risalenti agli anni '90, così come quelle personali del 2016 e 2017. Documenti che per anni Trump ha cercato di tenere segreti e che si è rifiutato di rendere pubblici, interrompendo una lunga tradizione che dagli anni ‘70 vede i presidenti americani pubblicare le loro dichiarazioni dei redditi. Il New York Times è riuscito ad ottenerli mettendo a segno uno scoop di rilevanza storica. I documenti delle tasse di Trump smascherano l’ipocrisia e le bugie di un presidente che per anni ha venduto ai cittadini americani e al mondo l’immagine di un multi-miliardario che si è fatto da solo, di un uomo d’affari di grande successo. La storia che emerge dallo scoop è quella di un debitore seriale, di un imprenditore mediocre e dedito sistematicamente all’elusione fiscale.

 

  • Il nuovo campo dei rifugiati in Grecia è “peggiore di quello di Moria”. L’impegno dell’UE per accoglienza e richieste di asilo

«Questo campo è peggiore di quello di prima. Qui non abbiamo bagni o servizi igienici puliti». Con queste parole alcuni richiedenti asilo in Grecia hanno denunciato le condizioni del nuovo campo profughi a Kara Tepe creato dopo l’incendio che la notte tra l’8 e il 9 settembre ha distrutto quello sovraffollato di Moria, sull’isola di Lesbo, e lasciato circa 13 mila persone – tra cui più di 4.000 bambini – senza alcuna protezione, acqua, cibo e assistenza. Dopo la distruzione del campo profughi in Grecia, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, lo scorso 16 settembre ha dichiarato, durante il discorso sullo stato dell’Unione europea, che «le immagini del campo di Moria sono un doloroso promemoria della necessità che l’Europa si unisca» e annunciato che la Commissione sta lavorando «a un piano per un progetto pilota congiunto con le autorità greche per un nuovo campo a Lesbo». Nel frattempo, un'indagine del Guardian denuncia che la guardia costiera ellenica ha più volte operato dei "respingimenti" nei confronti di migranti. Secondo testimonianze e video analizzati dal quotidiano britannico si tratterebbe di una "pratica organizzata e sistemica nel negare l'ingresso ai richiedenti asilo". Esperti di diritto internazionale hanno dichiarato che queste attività violano il diritto internazionale, compresa la Convenzione relativa allo status dei rifugiati e quella europea sui diritti umani. La prossima settimana diverse ONG pubblicheranno una lettera di condanna di queste pratiche e chiederanno al governo greco e alla Commissione europea di agire contro le persone coinvolte in "tali atti illegali".

 

  • Processo ad Assange: una delle accuse si basa su un crimine che non è stato commesso

In questi giorni è in corso a Londra il procedimento giudiziario per decidere se il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, sarà estradato negli Stati Uniti, dove è accusato di 18 capi d’imputazione, tra cui cospirazione e violazione della legge sullo spionaggio. Se processato negli Stati Uniti, Assange rischierebbe una condanna fino a 175 anni di carcere. Secondo uno dei capi d'accusa, Assange avrebbe cospirato con la sua fonte, l'analista dell'intelligence dell'esercito americano Chelsea Manning, per violare la password di un computer della sua base militare. Secondo l'accusa, "lo scopo principale della cospirazione era quello di facilitare l'acquisizione e la trasmissione di informazioni riservate da parte di Manning". È importante precisare, però, che Manning in quel momento godeva già di un accesso autorizzato a tutti i documenti che avrebbe poi passato a WikiLeaks, inclusi i cablogrammi del Dipartimento di Stato. E come ha confermato una nuova testimonianza durante l'ultima settimana del procedimento di estradizione, il presunto hacking non solo non è mai avvenuto, ma non si sarebbe mai potuto realizzare con le informazioni di cui disponeva Assange. Ecco perché l'accusa contro il fondatore di WikiLeaks risulta incredibilmente debole.

 

  • L'Unione europea annuncia sanzioni nei confronti di 40 funzionari bielorussi, ma non contro il Presidente Lukashenko

I paesi membri dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo per imporre sanzioni a circa 40 alti funzionari bielorussi, accusati di aver falsificato i risultati delle elezioni presidenziali dello scorso 9 agosto e di aver represso violentemente le manifestazioni pacifiche che contestavano l’esito del voto. Tra questi, il ministro degli Interni, Yuri Karayev, il capo del Consiglio di Sicurezza, Valery Vakulchik, Lidia Yermoshima, a capo dell'osservatorio elettorale. Il provvedimento non riguarderà, al momento, il presidente Lukashenko che potrebbe essere aggiunto successivamente alla lista delle persone sanzionate, qualora si rifiutasse di entrare in trattativa con le opposizioni. Con questo accordo, ha aggiunto il Presidente del Consiglio europeo, l’UE manda un segnale chiaro e dice a tutti che è un’istituzione credibile. In risposta alle sanzioni dell'UE, la Bielorussia ha minacciato di interrompere le relazioni diplomatiche con l'Unione europea. Il Ministero degli Esteri bielorusso ha dichiarato di aver compilato un elenco di persone a cui è vietato l’ingresso in Bielorussia e di essere pronto a introdurre delle “contro sanzioni”.

 

  • La Cina annuncia emissioni zero entro il 2060: l’impatto potrebbe essere cruciale nel contrasto del riscaldamento globale

Intervenuto in collegamento video durante l’Assemblea Generale dell’ONU, il Presidente cinese Xi Jinping ha annunciato che la Cina si impegnerà a raggiungere entro il 2060 la neutralità carbonica (o zero emissioni), vale a dire l’equilibrio tra le emissioni e l’assorbimento dell’anidride carbonica. Xi Jinping ha aggiunto che la Cina manterrà l’impegno di raggiungere il picco delle emissioni entro il 2029 per poi iniziare la fase di discesa dal 2030. Si tratta della promessa più ambiziosa mai fatta dalla Cina al riguardo. Se realizzati, gli impegni presi potrebbero avere un impatto cruciale nel contrasto del riscaldamento globale e nella lotta contro il cambiamento climatico, considerato che la Cina è attualmente il primo produttore di emissioni di gas serra. Da sola, è responsabile del 28% delle emissioni del pianeta. E quindi tutto quello che il paese fa per frenare le sue emissioni, è fondamentale per rallentare l’aumento delle temperature in tutto il mondo. Se e come la Cina – maggiore consumatrice di carbone al mondo e al tempo stesso produttrice di pannelli solari, turbine eoliche, automobili e bus elettrici – passerà dai combustibili fossili alle energie rinnovabili sarà più chiaro con il prossimo piano quinquennale che guiderà l'economia del paese dal 2021 al 2025.

 

  • La California travolta dagli incendi: gli effetti devastanti del cambiamento climatico negli Stati Uniti - Podcast

Negli USA più di 2 milioni di ettari sono andati in fumo e la stagione del fuoco è appena agli inizi. Oltre 20 persone sono morte dall’inizio di settembre, quando i forti venti hanno contribuito a innescare nuovi incendi e a propagare quelli già esistenti, lasciando milioni di ettari bruciati e migliaia di strutture distrutte. Intere città sono state rase al suolo e, a causa del fumo, sono state chiuse le foreste nazionali, tra i luoghi più frequentati in questi mesi di pandemia per poter uscire restando distanziati all’aria aperta. I sistemi di emergenza nazionali hanno rischiato di cedere per tenere il passo con la velocità di propagazione delle fiamme. Gli incendi di quest’anno sono stati resi più forti da un’ondata di caldo record e sono stati favoriti dalle oscillazioni sempre più estreme nell’Ovest degli Stati Uniti tra clima caldo e secco, quando è probabile che inizieranno a esserci gli incendi, e forti piogge che stimolano la crescita di quella vegetazione che poi diventerà combustibile quando il clima tornerà caldo e secco. «La California è la fotografia attuale di cosa accadrà presto in tutta l’America. Quello che stiamo vivendo noi in questo momento arriverà alle comunità di tutto il paese», ha detto il Governatore della California, Gavin Newsom.

 

  • Alaska, come lo spopolamento delle lontre marine accelera gli effetti del cambiamento climatico

«Puoi viaggiare per 10 miglia di costa e non vedere mai una lontra marina». Jim Estes, ecologo all'Università della California, descrive così lo spopolamento di questi animali nelle Isole Aleutine, in Alaska. Negli anni '70, quando Estes fece il suo primo viaggio in questo arcipelago c'erano lontre di mare ovunque. Ora, invece, afferma lo studioso, la loro presenza è calata più del 90%. È un fatto non di poco conto, scrive la giornalistica scientifica Katherine J. Wu sul New York Times: "Nel delicato paesaggio marino delle Aleutine, le lontre tengono insieme l'intero ecosistema. Man mano che sono scomparse, il resto della rete alimentare locale ha iniziato a sgretolarsi. Un processo accelerato e aggravato dal cambiamento climatico". Di queste dinamiche parla un recente paper pubblicato su Science tra i cui autori compare anche lo stesso Estes. Gli studiosi hanno mostrato che gli effetti negativi causati dall'assenza di questo predatore possono essere ulteriormente esacerbati dal riscaldamento globale. Si tratta di fenomeni interdipendenti ancora in gran parte sconosciuti. Nello studio gli autori ricostruiscono come le massicce barriere di calcare, costruite lentamente dall'alga Clathromorphum nereostratum nel corso di secoli o millenni, si stiano erodendo. Un processo provocato da un eccessivo pascolo di ricci di mare iniziato con la mancata presenza delle lontre che si cibano di questi organismi marini e accelerato dal riscaldamento dell'oceano. Le lontre sono quindi essenziali non solo per proteggere e mantenere l'equilibrio biologico, ma anche per mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici.

 

  • Il politicamente corretto: un falso mito creato dalla destra per attaccare la sinistra

Tormentoni come “per colpa del politicamente corretto non si può dire nulla” o “dittatura del politicamente corretto” sono ormai una costante del dibattito pubblico, a livello internazionale, per denunciare una sorta di polizia morale della sinistra. In questa narrazione, chi sta dalla parte del “politicamente corretto” è spesso etichettato in modo negativo. Ma per ripercorrere la storia dell’espressione “politicamente corretto”, così come abbiamo imparato a conoscerla, bisogna andare negli Stati Uniti, intorno agli anni ‘80. Come spiegato dalla giornalista Nesrine Malik nel libro We need new stories, è in quel periodo che importanti think tank di destra - come il Cato Institute o l’Heritage Foundation - si adoperano per diffondere un’idea ben precisa: il “politicamente corretto” rappresenta un pericolo per la libertà di espressione, pericolo proveniente in particolare dai campus universitari, dai dipartimenti intrisi di marxismo. Scrive Malik: "Il mito di un politicamente corretto che sacrifica il libero pensiero per uniformarlo all'eccessiva sensibilità verso il genere, la razza e l'orientamento sessuale è il più vecchio e certificato dei miti politici contemporanei [...]. Lo scopo di questo mito è di minare ogni sforzo di cambiamento, presentandolo come un sabotaggio, un attacco a una società che è fondamentalmente sana e non ha bisogno di essere riformata".

 

 

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