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Da una nuova inchiesta congiunta di Buzzfeed news, del sito di giornalismo investigativo Bellingcat e del sito russo Insider, emerge che lo scorso anno Gianluca Savoini, ex portavoce del leader della Lega Matteo Salvini e uomo di collegamento nei rapporti con la Russia, si è recato più volte a Mosca. Una serie di viaggi che pongono nuove domande sui suoi legami con la Russia e sullo scopo delle sue visite. In base a quanto documentato, Savoini è volato a Mosca in più occasioni prima e dopo l’incontro al Metropol Hotel del 18 ottobre 2018, durante il quale si è discusso della trattativa per finanziare la Lega attraverso una compravendita di gasolio. Di questi passaggi però non ci sono tracce nelle registrazioni obbligatorie ai varchi aeroportuali russi. Inoltre, in base a nuovi documenti raccolti dal team di giornalisti, Claudio D'Amico, membro dello staff ministeriale di Salvini con il ruolo di consigliere strategico per gli Affari Internazionali, aveva un posto prenotato sullo stesso volo Aeroflot di andata di Savoini da Milano a Mosca il 16 ottobre e su quello di ritorno, la sera del 18 ottobre, dopo l'incontro al Metropol avvenuto la mattina.
Il riscaldamento globale causato dall’uomo farà aumentare la siccità e le piogge estreme in tutto il mondo, pregiudicando la produzione agricola e la sicurezza delle forniture alimentari. A pagarne le conseguenze saranno soprattutto le popolazioni più povere di Africa e Asia, con guerre e migrazioni. Ma anche il Mediterraneo è ad alto rischio di desertificazione e incendi. Lo prevede il rapporto «Cambiamento climatico e territorio» del comitato scientifico dell'Onu sul clima, l’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc).
Le stragi che in America e non solo si stanno susseguendo per mano di suprematisti bianchi seguono uno schema ben preciso e si basano sulle stesse ideologie e teorie cospirazioniste. Le dinamiche sono sempre le stesse e ogni strage fa da modello a quella successiva. La teoria della sostituzione etnica, l'odio verso gli ebrei o i musulmani o gli "invasori", la diffusione del manifesto in Rete, l'uso dei social media. “Ognuna di queste sparatorie sembra essere progettata per diventare virale: un atto orrendo cattura l’attenzione mondiale, e un manifesto aggiunge il carico d’odio”. I numerosi link tra questi episodi mostrano come la definizione di “lupi solitari”, che si radicalizzano e agiscono autonomamente, non sia la più appropriata. Quello che infatti emerge è che il movimento suprematista bianco si è globalizzato. In questo contesto, il linguaggio razzista e di odio di alcuni leader politici, già di per sé condannabile, ha un ruolo pericolosissimo.
La nave dell'ONG spagnola ha soccorso lo scorso 2 agosto 121 naufraghi nel Mediterraneo. Dopo 9 giorni in mare non ha ancora ricevuto un'indicazione da parte di nessun paese di un luogo sicuro dove sbarcare le persone salvate. Il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e il moderatore della Tavola valdese, con una lettera al presidente del Consiglio Conte e al ministro dell'Interno Salvini, hanno espresso la disponibilità ad accogliere i profughi sulla Open Arms.
Dopo il via libera della Camera dei Deputati arrivato il 25 luglio scorso, il cosiddetto "decreto sicurezza bis" è stato convertito in legge il 5 agosto, con l'ok del Senato alla fiducia. Don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione antimafia Libera, ha definito il testo una "aberrazione giuridica". Il Capo dello Stato ha promulgato la legge, esprimendo però in una lettera "riliventi perplessità". In questo approfondimento abbiamo ricostruito cosa prevede e quali sono le critiche di esperti e magistrati: dalla mancanza dei presupposti di necessità e di urgenza del decreto, stabiliti in Costituzione, al rischio di violare il diritto internazionale da parte dell'Italia per quanto riguarda le operazione di ricerca e soccorso di naufraghi e il principio del non-refoulement (non respingimento) previsto dalla Convezione di Ginevra sui rifugiati e di criminalizzare il dissenso durante manifestazioni.
Martedì 6 agosto è arrivata la sentenza di Cassazione sul procedimento genovese sull'ipotizzata truffa aggravata nei confronti dello Stato per i rimborsi elettorali dal 2008 al 2010. I giudici hanno stabilito che i reati di Umberto Bossi e l'ex tesoriere Francesco Belsito sono prescritti, ma hanno confermato definitivamente la confisca di 49 milioni di euro alla Lega. In appello erano state confermate le condanne in primo grado: 1 anno e 10 mesi a Bossi e 3 anni e 9 mesi a Belsito. Gli ermellini hanno inoltre deciso che Belsito resta responsabile di appropriazione indebita, con una rideterminazione della pena in Appello, mentre sono state confermate le condanne per i revisori Diego Sanavio e Antonio Turci, accusati di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Assolto invece il terzo revisore Stefano Aldovisi.
Lo hanno tenuto in galera dal 24 maggio 2016. L'accusa della procura di Palermo era che Medhanie Tesfamariam Bere, un falegname eritreo di 32 anni arrestato in Sudan, fosse a capo di una delle maggiori organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di migranti. Un clamoroso scambio di persona. Dopo tre anni la Corte d'Assise di Palermo ha riconosciuto l'errore e lo scambio di persona. Anche se ha comunque condannato Medhanie Tesfamariam Bere a 5 anni per favoreggiamento. Avendo contattato un trafficante a cui ha versato del denaro, per i viaggi del cugino Samson Gherie. La misura cautelare per questo reato non può arrivare però a più di tre anni. Quindi ne è stata disposta l'immediata scarcerazione. Dopo aver ottenuto l'asilo politico Medhanie ha dichiarato: "Sono felice, mi sento finalmente libero".
Per il nono fine settimana consecutivo i cittadini di Hong Kong sono scesi in piazza partecipando a una serie di manifestazioni anti-governative. Sono quelli degli elmetti bianchi e gialli. Copricapi che hanno non solo uno scopo pratico ma anche un valore simbolico perché proteggono la testa in situazioni pericolose ma allo stesso tempo inviano un messaggio di forte determinazione. Se ne vedono in tutta la città, le persone li indossano mentre svolgono le rispettive attività quotidiane, come forma di protesta silenziosa. A metterli anche i giornalisti durante la conferenza stampa della polizia, in segno di protesta contro l'uso eccessivo della forza.
Il Lussemburgo punta a legalizzare la cannabis e a diventare l’apripista di altri paese europei. Entro il prossimo autunno il ministro della Salute, Etienne Schneider, insieme a quello della Giustizia, Félix Braz, dovrebbe presentare un proposta di legge per regolamentare l'intero mercato della cannabis, dal rilascio di licenze per la sua produzione alla legalizzazione del suo consumo. Inoltre, sarebbe vietata la coltivazione per uso domestico, limitato l'acquisto in base all'età e previsto un divieto per i cittadini non lussemburghesi, per evitare che si crei un turismo legato alla droga. Se la legge lussemburghese entrasse in vigore, potrebbe avere un effetto domino in Europa, con l’apertura di un dibattito all’interno dei singoli stati membri.
Con una recente pronuncia la Corte di Giustizia europea ha stabilito che il gestore di un sito che utilizza il plugin Like di Facebook opera quale titolare del trattamento congiunto insieme a Facebook, collaborando a determinare le finalità e i mezzi dell’azienda americana. Il fatto che il gestore del sito non abbia accesso ai dati non modifica la situazione. Ovviamente la responsabilità del gestore si limita ai soli trattamenti posti in essere dal sito, e quindi alla raccolta e comunicazione a Facebook.
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