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16 Giugno 2020

USA, FDA revoca l’utilizzo dell’idrossiclorochina per il trattamento del nuovo coronavirus

Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (FDA) ha revocato l'autorizzazione per l'uso d'emergenza dell'idrossiclorochina e della clorochina per il trattamento contro COVID-19.

Dopo aver esaminato i risultati di diversi studi clinici, la FDA è giunta alla conclusione che l'idrossiclorochina e la clorochina non soddisfano i "criteri statutari" per l'autorizzazione all'uso d'emergenza perché, stando alle evidenze provenienti dagli ultimi studi scientifici, "difficilmente produrranno un effetto antivirale", spiega la scienziata a capo della FDA, Denise Hinton, nella lettera di risposta a Gary Disbrow, direttore ad interim della Biomedical Advanced Research and Development Authority (BARDA), che aveva richiesto la revoca dell'autorizzazione per l'uso dei due farmaci. "Non è più ragionevole ritenere che la loro formulazione orale possa essere efficace nel trattamento di COVID-19, né è ragionevole credere che i benefici noti e potenziali di questi prodotti siano superiori ai loro rischi noti e potenziali. Di conseguenza, la FDA revoca l'autorizzazione per l'utilizzo d'emergenza". In particolari, tra gli effetti collaterali, sono stati rilevati problemi cardiaci, scrive la Food and Drug Administration.

I medici potranno continuare a prescrivere legalmente i due farmaci, ma non sarà consentito l'uso nei trattamenti di COVID-19. La loro somministrazione aveva comunque una portata limitata perché autorizzata solo ai pazienti ricoverati in ospedale e riguardava solo i farmaci donati alla "Strategic National Stockpile" (ndr, "Scorta nazionale strategica"). La FDA ha sconsigliato anche la prescrizione di clorochina e idrossiclorochina ai pazienti che assumono remdesivir (altro farmaco sulla cui efficacia si discute molto e attualmente l'unico autorizzato negli USA dalla FDA per l'uso d'emergenza) perché potrebbe ridurne l'efficacia.

Negli ultimi anni, l'idrossiclorochina è stata oggetto di diverse controversie, come ricostruisce Scienza in Rete. In questi mesi, il suo utilizzo è stato in più occasioni caldeggiato dal presidente USA Donald Trump; l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva temporaneamente sospeso i test clinici (per poi riabilitarli) dopo la pubblicazione di uno studio sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet che evidenziava pericolosi effetti collaterali legati alla sua somministrazione, ritirato per i dubbi sulla qualità dei dati utilizzati e sulla società che li aveva raccolti; successivamente, un altro studio pubblicato su New England Journal of Medicine ha rilevato che il farmaco non protegge dall'infezione le persone che sono state a contatto con qualcuno contagiato dal nuovo coronavirus e, pertanto, non funziona da "terapia preventiva", come sostenuto recentemente sempre da Trump.

In particolare, la FDA era stata accusata di aver ceduto alle pressioni politiche quando a fine marzo aveva autorizzato l'uso d'emergenza dei due farmaci nei pazienti ricoverati in ospedale perché malati di COVID-19. L'ex direttore del BARDA, Rick Bright, poi sostituito da Disbrow, aveva detto di essere stato rimosso dal suo incarico proprio perché aveva sollevato dubbi sull'efficacia dell'idrossiclorochina e sui possibili effetti collaterali della sua somministrazione e aveva cercato di impedire il suo utilizzo diffuso. Bright ha aggiunto di essere stato costretto a dare l'autorizzazione dopo la donazione di milioni di dosi alla "Strategic National Stockpile" da parte delle aziende produttrici del farmaco.

In una lettera aperta pubblicata a fine maggio, il commissario della FDA, il dottor Stephen Hahn, aveva difeso la scelta di rilasciare l'autorizzazione spiegando che si trattava di una decisione sostenuta dalle "evidenze scientifiche disponibili in quel momento". Ad aprile, a circa un mese dall'autorizzazione, la FDA aveva messo in guardia dall'uso dell'idrossiclorochina al di fuori degli ospedali e degli studi clinici a causa degli effetti collaterali cardiaci, potenzialmente letali, mentre il presidente Trump a maggio aveva dichiarato di aver iniziato ad assumere il farmaco come “terapia preventiva” contro il coronavirus, dopo essersi consultato con un medico della Casa Bianca e averne sentito parlare da diverse persone. Questa ipotesi è stata confutata da due studi randomizzati e controllati, considerati il ​​"gold standard" (ndr, in medicina è l'esame diagnostico più accurato per confermare un determinato dubbio diagnostico, al quale ogni altro esame deve rapportarsi per avere validità diagnostica) per determinare l'efficacia di un farmaco. Le due analisi hanno concluso che il farmaco non previene l'infezione da nuovo coronavirus e non hanno aiutato i pazienti ricoverati in ospedale.

Recentemente, riporta Politico, diversi medici hanno riferito che l'idrossiclorochina, specialmente se abbinata ad azitromicina antibiotica, può provocare problemi cardiaci come l'aritmia.

Il 17 giugno l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha nuovamente interrotto l'uso dell'idrossiclorochina nei suo Solidarity Trials, uno studio clinico sui diversi trattamenti contro COVID-19 che si sta svolgendo in diverse nazioni contemporaneamente. Sulla base delle attuali evidenze scientifiche «è emerso che l’idrossiclorochina non riduce la mortalità né il periodo di ricovero dei pazienti con COVID-19» e per questo si è deciso di interromperne i test, ha spiegato Ana Maria Henao Restrepo, funzionaria del dipartimento di immunizzazione, vaccini e medicinali biologici dell’OMS.

[Leggi anche "Nuovo studio sull’idrossiclorochina: il farmaco non previene l’infezione da COVID-19. A differenza di quanto sostenuto da Trump"]

[Leggi anche "COVID-19: 120 ricercatori chiedono spiegazioni a Lancet sullo studio sul farmaco antimalarico idrossiclorochina"]

13 Ottobre 2020 17:18
Trump, il super diffusore di disinformazione (con l’aiuto dei media)

Trump non ha bisogno dei russi per diffondere disinformazione. Ci pensano benissimo i media mainstream a dargli una mano. Il voto postale è sicuro, casi di frode sono rarissimi e hanno una portata talmente limitata da essere irrilevanti. Eppure milioni di americani, secondo diversi sondaggi, si sono convinti che il voto postale sia causa di brogli elettorali di massa.
Si potrebbe pensare che sia colpa delle "fake news", dei social media e delle infiltrazioni russe. E invece sorpresa: la principale fonte di disinformazione sul voto postale è il presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump. In questo aiutato dai media mainstream di tutto lo spettro politico, che sistematicamente ne amplificano il messaggio. A dimostrarlo un nuovo studio del Berkman Klein Center for Internet and Society at Harvard University, che ha analizzato, quantitativamente e qualitativamente, 55mila storie pubblicate dai media online (inclusi siti online di TV, giornali e radio locali e fonti esclusivamente online, forum di siti che vanno da Huffington Post e Breitbart a Townhall o DailyKos fino a blog personali) attraverso Media Cloud, 5 milioni di tweet attraverso Brandwatch, 75mila post di pagine Facebook usando CrowdTangle, relativi al voto per posta e al rischio brogli, pubblicati fra il 1 marzo e il 31 agosto 2020.

1 Ottobre 2020 17:16
Cosa sappiamo delle prove della virologa cinese, Li-Meng Yan, sul virus fabbricato in laboratorio

A settembre Li-Meng Yan, virologa cinese, intervistata da Fox News, ha raccontato senza dubbi o esitazioni che il virus SARS-CoV-2, responsabile della pandemia in corso, è stato creato in laboratorio, come ha cercato poi di dimostrare in un articolo pubblicato su una piattaforma open access. Dall'isolamento del SARS-CoV-2 i tentativi di sostenere che il virus provenisse dal laboratorio di massima sicurezza di Wuhan (WIV) sono stati tanti. Ma erano affermazioni non supportate da evidenze o ricostruzioni pseudo-scientifiche inattendibili, secondo cui era stato disperso per negligenza un virus isolato in natura e studiato al WIV, o che al WIV stavano modificando per motivi sperimentali. Se così fosse stato, quei virus avrebbero riportato nella loro sequenza una precisa impronta molecolare e qualche traccia delle manipolazioni, che SARS-CoV-2 invece non ha. Nell'articolo, Li-Meng Yan costruisce una narrazione molto articolata, cerca di dimostrare con dovizia di dettagli, che chi non ha competenze in biologia molecolare fatica a seguire, come SARS-CoV-2 sia stato (o potrebbe essere stato) creato in laboratorio, per collocare alla fine la pistola fumante nelle mani di Shi ZhengLi, ricercatrice del laboratorio WIV. Ma, a un'analisi attenta, l'articolo risulta pieno di lacune e con chiari intenti politici.

18 Settembre 2020 17:15
Limitazione delle scorte di cibo, aumento dei prezzi e impoverimento dei redditi: la pandemia sta aggravando le disuguaglianze economiche

Limitazione delle scorte di cibo, aumento dei prezzi e impoverimento dei redditi. Tra le principali conseguenze negative della pandemia di COVID-19 c'è il rafforzamento delle diseguaglianze economiche. Secondo il Fondo Monetario Internazionali (FMI) nel 2020 la crescita globale prevista sarà di –4,9%, mentre la ripresa dovrebbe essere più graduale di quanto stimato in precedenza. L'FMI spiega inoltre che l'impatto negativo sulle famiglie a basso reddito è particolarmente pesante. Una situazione che mette "a repentaglio i significativi progressi compiuti nella riduzione della povertà estrema nel mondo gli anni '90". L'impatto socio-economico della pandemia COVID-19 rischia di colpire in maniera particolare i minori, secondo l’UNICEF. In particolar modo nell'Africa subsahariana e nell'Asia meridionale. Aumento di disuguaglianze e povertà non sono però fenomeni limitati ai paesi più poveri. Infatti, persone che prima lavoravano e che non si erano mai sentite obbligate a cercare aiuto ora stanno facendo la fila ai banchi alimentari anche ad esempio negli Stati Uniti, in Spagna e in Gran Bretagna.

17 Settembre 2020 17:13
La corsa geopolitica al vaccino che rischia di minare la fiducia dei cittadini

Quando è iniziata la corsa per la produzione dei vaccini per debellare la COVID-19, uno degli scenari più temuti dagli scienziati e dagli esperti di salute pubblica di tutto il mondo era rappresentato dal sacrificio della sicurezza di un eventuale vaccino in nome della velocità. Da subito, politica e scienza hanno parlato linguaggi diversi, tra chi annunciava che avremmo avuto un vaccino “entro 12 o 18 mesi” e chi, invece, predicava prudenza e invitava a non fare proclami, cercando di spiegare quanto fosse lungo l’iter di approvazione di un vaccino. Questo perché creare un vaccino è, per certi versi, la parte più semplice. Dimostrare che è sicuro ed efficace e che può essere usato in grandi fasce della popolazione e in grandi quantità, può richiedere invece anche decenni. «Sembra che ci sia una corsa per comprimere i tempi, sopprimere le scadenze e ignorare i problemi di sicurezza», ha detto Paul Offit, capo del Vaccine Education Center del Children's Hospital di Filadelfia, negli USA. Il risultato è che sempre più persone, non necessariamente antivacciniste, stanno nutrendo dubbi sulla sicurezza di un eventuale vaccino contro il nuovo coronavirus e non sono predisposte a essere vaccinate, rischiando così di pregiudicare l’efficacia di un’eventuale campagna di vaccinazione.

12 Settembre 2020 17:12
QAnon, la nuova ‘religione’ complottista dell’era Trump nata sul web, entrata nella realtà ed esplosa con la pandemia

Anche se può sembrare strano, il potere negli Stati Uniti non lo esercita il governo federale. Tutt’altro: è in mano ad un’oscura cricca di potenti pedofili che adorano Satana, succhiano il sangue dei bambini per rimanere in salute, e si sono infiltrati in tutti i gangli delle istituzioni politiche, mediatiche e culturali – Hollywood compresa. Fortunatamente, a tenere testa a questo “Stato nello Stato” ci sono Donald Trump e un gruppo di militari sotto copertura. Il presidente e altri “patrioti” stanno segretamente conducendo una guerra contro questa cricca, e tra poco i traditori finiranno a Guantanamo a scontare il resto dei loro giorni. Un anonimo funzionario dell’intelligence, conosciuto come “Q”, racconta questa grande battaglia attraverso messaggi criptici postati online. O almeno, questa è la convinzione centrale di “QAnon”- il nome della più assurda, complicata e diffusa teoria del complotto negli Stati Uniti. Sebbene le teorie del complotto facciano più presa in tempi di grandi sconvolgimenti politici e sociali, secondo diversi esperti QAnon è un qualcosa di profondamente diverso da quanto abbiamo visto finora. “È sicuramente alimentato da paranoia e populismo”, ha scritto la giornalista Adrianne LaFrance, “ma anche dalla fede religiosa. QAnon combina il fascino per il cospirazionismo con l’aspettativa di un futuro radicalmente diverso e migliore”. Preso alla lettera, tuttavia, il futuro di QAnon è apocalittico e violento. Se i tuoi avversari politici smettono di essere tali, e sono raffigurati come adoratori di Satana che bevono il sangue di bambini innocenti, eliminarli fisicamente diventa una soluzione praticabile. E il “Grande Risveglio” – il momento in cui la cricca sarà sconfitta – è di fatto un colpo di stato militare in cui politici e oppositori spariscono in campi di concentramento senza alcun processo. Non a caso, l’FBI l’ha inserito nella lista delle “minacce domestiche”. Nonostante ciò, Donald Trump si è rifiutato di prendere le distanze; anzi, l’ha velatamente supportata, definendo i seguaci della teoria come “persone che amano il loro paese”. In questo lungo articolo abbiamo ripercorso la storia di QAnon, rintracciato i suoi precedenti storici e culturali, e cercato di capire come mai delle previsioni completamente sballate abbiano generato un movimento globale.